UN MODO DI ESSERE
parole di e su Walter Bonatti

17 GENNAIO 2019 - Teatro Mina Mezzadri

da un'idea di Vinicio Stefanello
voce recitante Vasco Mirandola
video di Raffaella Rivi
musiche dal vivo Giorgio Gobbo voce e chitarra, Sergio Marchesini fisarmonica, Annamaria Moro violoncello
progetto artistico curato da Vasco Mirandola

organizzazione Mountain Network srl in collaborazione con Banff Mountain Film Festival World Tour Italy
con il sostegno del Comune di Courmayeur.
promosso da Assessorato all’Istruzione e Cultura Regione Autonoma Valle d’Aosta, Centro Servizi Courmayeur srl

 

Le vette del teatro” mini rassegna del Centro Teatrale Bresciano dedicata alla montagna e ai suoi più grandi protagonisti. Due spettacoli teatrali e un festival cinematografico saranno ospiti del Teatro Sociale e Teatro Mina Mezzadri Santa Chiara di Brescia.
Primo degli appuntamenti, il 17 gennaio, “Un modo di essere. Parole di e su Walter Bonatti”: una lettura a cura di Vasco Mirandola, con proiezioni video e musica dal vivo, per cogliere il grande alpinista nelle emozionanti avventure che lo portarono a scalare molte delle vette leggenda di sempre.
Torna poi in BANFF Mountain Film Festival World Tour che farà tappa a Brescia il prossimo 18 febbraio: una serata emozionante non solo per gli appassionati di montagna, ma per tutti coloro che amano l’adrenalina e la sfida. Come di consueto, il festival canadese porterà a Brescia i migliori film di avventura e di sport outdoor selezionati durante la settima edizione.
Infine, “Un (altro) Everest”, titolo della Stagione di prosa in scena il 14 e 15 marzo che racconta la storia vera di due alpinisti e della loro scalata del Monte Rainier nello stato di Washington, USA. Due amici, due vite, due destini indissolubili, legati per sempre dal destino deciso dalla montagna.
Con “Le vette del teatro” la montagna entra in scena. Dalla vertigine delle cime alle profondità del racconto, un viaggio inedito nella natura e nell’umano.

"E' quando tu concepisci qualcosa di straordinario, quando tu credi, è allora che crei veramente, ed è soltanto allora che l'anima va al di là della materia"
Walter Bonatti

Parole, musica e immagini per raccontare la straordinaria storia di un alpinista leggendario. "Un modo di essere. Parole di e su Walter Bonatti" parla di un uomo che, immergendosi nei grandi spazi della montagna, esplorando il mondo fuori e dentro di sé, ha ricercato i confini di un sogno e di un ideale.

Attraverso i testi di giornalisti e scrittori come Fosco Maraini, Dino Buzzati, Giorgio Bocca, Carlo Graffigna, Rossana Podestà, Vinicio Stefanello e dello stesso Bonatti, la voce di Vasco Mirandola restituisce il fascino di una vita fuori dal comune. E mentre sullo schermo scorrono i sorprendenti video di Raffaella Rivi, sul palcoscenico il trio composto da Giorgio Gobbo, voce e chitarra, Sergio Marchesini alla fisarmonica e Annamaria Moro al violoncello creano uno spazio sonoro suggestivo, portando in teatro tutta l’emozione di un’esperienza unica.

C'è qualcosa nello scalare le montagne che va ben oltre l'alpinismo. Che supera per intensità anche le pareti impossibili e le cime più inaccessibili. E' l'immagine dell'uomo che si “perde” nella natura. Quell'infinitesimo respiro che s'immerge nell'universo degli elementi restituisce una forza, e richiede una forza, inimmaginabili. Ha una dimensione mitica quel sogno che si fa azione per esplorare i propri limiti e spingersi oltre i confini conosciuti. E' una visione che racconta della nostra storia ma anche della dimensione relativa dell'uomo. Forse è proprio questo che Walter Bonatti cercava sul Gran Capucin o sul K2, sul Gasherbrum IV come sul Petit Dru, sul Grand Pilier d'Angle o sul Cervino... solo per citare alcune delle sue più grandi imprese, fonti d'inesauribile di ispirazione per intere generazioni di alpinisti. O forse, chissà, la risposta “è caduta nel vento”. Di certo si può tentare di comprendere il grande viaggio nell'avventura e nella natura di Walter Bonatti solo se si riesce a sognare. Solo se ci si spinge liberamente oltre i confini dell'esplorato, come fa l'artista.
Vinicio Stefanello

Grande personaggio Walter Bonatti, che dal 1951 al 1965 con le sue mitiche scalate, ha lasciato un segno nella storia dell'alpinismo. Un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all'avventura. Abbiamo provato ad avventurarci tra le pagine dei suoi libri e i ritratti che di lui hanno fatto scrittori giornalisti, amici. Ne abbiamo ricavato un omaggio alla montagna nella sua bellezza e nella sua crudeltà, all'uomo che sfida continuamente i propri limiti, al desiderio di esplorare fuori e dentro di sé, alla realizzazione dei sogni coltivati con lo sguardo innocente dell'infanzia, e un appello ai lati migliori dell'uomo: l'onestà, la lealtà, la responsabilità, la coerenza. Abbiamo scelto il Bonatti che ci ha stupito, meravigliato, quello che ci ha fatto sognare, sperare, emozionare, quello che ci ha dimostrato che non c'è niente di impossibile. L'abbiamo fatto chiedendo aiuto alla musica, alle immagini, ai suoni, ai silenzi, come se le parole non fossero sufficienti a raccontare una vita così "speciale".
Vasco Mirandola

 


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