Storie Bresciane

DAL 16 NOVEMBRE 2019 AL 07 DICEMBRE 2019

Tra novembre e dicembre il Teatro Sociale ospita un ciclo di incontri di altissimo profilo culturale dedicato ad approfondire alcuni snodi della storia cittadina e, in una prospettiva più ampia, nazionale ed europea del XIX e XX secolo, prendendo spunto dall’indagine critica intorno ad alcuni personaggi storici di grande rilievo che hanno avuto i natali a Brescia, come Giuseppe Zanardelli e Paolo VI, o che sono entrati a far parte per lunga consuetudine di vita e capacità di influenza culturale e politica nella storia e nella memoria del nostro territorio, come Augusto Turati e Gabriele d’Annunzio. Gli incontri-lezione intendono rivolgersi ad un pubblico vasto, con una particolare attenzione al coinvolgimento del mondo scolastico e universitario, e vedono l’accostamento di riflessioni ed analisi storiche – offerte dai maggiori studiosi dell’argomento come Andrea Riccardi, Emilio Gentile, Roberto Chiarini e Giordano Bruno Guerri – a letture sceniche di documenti e testi letterari del periodo, offerte da artisti di primo piano della scena teatrale nazionale come Franca Nuti, Graziano Piazza, Fausto Cabra.

Un approccio multidisciplinare che coniuga rigore storico e offerta artistica di alto livello, per sperimentare un modo avvincente di raccontare la storia di Brescia e dei suoi protagonisti, e ripercorrere – a partire da alcune biografie particolarmente significative e rappresentative – temi, movimenti e ideali che l’hanno attraversata nel corso degli ultimi due secoli – dai moti risorgimentali alle grandi correnti politiche e culturali del periodo postunitario, dall’affermazione del fascismo allo sviluppo del movimento cattolico – trovando cause, consonanze e conseguenze in Italia e in Europa.
Un percorso storico-critico appassionante per approfondire in prospettiva nazionale e sovranazionale i fatti e gli uomini della nostra città.

Il progetto è promosso da Centro Studi RSI e Centro Teatrale Bresciano.
Coordinamento scientifico di Roberto Chiarini.

Sabato 16 novembre 2019, ore 10.30
ANDREA RICCARDI
PAOLO VI, il Santo

Letture a cura di Franca Nuti

Giovanni Battista Montini nasce a Concesio nel 1897. Il padre fu un esponente di spicco del movimento cattolico, per tre legislature deputato nel Partito Popolare Italiano di don Sturzo. L’ambiente bresciano in cui Paolo VI si formò culturalmente, spiritualmente e politicamente fu decisivo per tutta la sua futura esistenza. Montini è stato infatti un papa profondamente immerso nella storia d’Italia: ne ha vissuto fin da giovane le vicende con intensità, recependole come sfide al ruolo e al magistero della Chiesa. Si è parlato spesso del «genio italiano» di Montini, non per ridurlo ai confini nazionali, ma per sottolineare la vicenda di un papa italiano che realizza una straordinaria apertura al mondo dopo il Vaticano II, non solo con i viaggi, ma con gesti, riforme e decisioni di fondamentale impor­tanza. Raccontare Paolo VI attraverso alcuni aspetti decisivi della sua storia personale e del suo governo della Chiesa permette di cogliere a pieno il suo «genio italiano» al servizio di quell’«univer­sale» particolare che è la Chiesa cattolica, e di comprendere gli sviluppi e le sfide del cattolicesimo postconciliare.

Andrea Riccardi - Ha insegnato Storia Contemporanea all’Università di Bari, alla Sapienza e alla Terza Università degli Studi di Roma. Molti dei suoi studi vertono sul rapporto fra mondi religiosi differenti e sul tema della coabitazione religiosa in particolare nell’area mediterra­nea tra il XIX e il XX secolo.
Numerose Università lo hanno insignito della laurea honoris causa: l’Università Cattolica di Lovanio, l’Università Card. Herrera – CEU di Valencia, la Georgetown University di Washington, l’Università di Augsburg, l’Università Jean Moulin Lyon 3. Nel 1968 fonda la Comu­nità di Sant’Egidio. La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elen­co dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.
Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e del feno­meno religioso nel suo complesso, tra le sue pubblicazioni si segna­lano: Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Mondadori, 2000-2009); L’inverno più lungo. 1943-’44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma (Laterza, 2008); Giovanni Paolo II. La biografia (San Paolo, 2011); La sorpresa di papa Francesco (Mondadori, 2013) e Periferie (Jaca Book, 2015). Da marzo 2015 è Presidente della Società Dante Alighieri.

 

Sabato 23 novembre 2019, ore 10.30
GIORDANO BRUNO GUERRI
GABRIELE D’ANNUNZIO, il Vate
Letture a cura di Graziano Piazza e Monica Ceccardi

“Amante guerriero”, nella seduzione come in letteratura e in poli­tica, Gabriele d’Annunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni agli altri uomini, e influenzare più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. Discendente di tanti avventurieri italia­ni, rivoluzionò la figura dell’intellettuale facendo della sua vita un’opera d’arte, culminata nella creazione della cittadella-monu­mento del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, straordinario catalogo dello stile eterogeneo e raffinatissimo del suo inventore. Una storiografia spesso semplificatrice ha ingabbiato d’Annunzio in innumerevoli definizioni riduttive e parziali. Tuttavia riscoprire senza pregiudizio la sua vita, il suo pensiero e le sue opere signi­fica rivisitare la cultura e la società di un’Italia appena nata, con i suoi fermenti, le sue aspirazioni, le sue contraddizioni; un’Italia di cui – tra chiaroscuri mai scontati - fu un campione smisurato, proiettato in una prospettiva culturale pienamente europea.

Giordano Bruno Guerri - Storico, scrittore e giornalista di fama internazionale, ha tenuto corsi di Storia contemporanea nelle Uni­versità di Salerno, Madrid, Ginevra, Rio de Janeiro e all’Università Guglielmo Marconi di Roma. Dal 2008 è presidente (e dal 2014 anche direttore generale) della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. Dal 2015 è direttore del MuSa, Museo di Salò, e nel 2015 ha partecipato alla fondazione di GardaMusei, di cui è direttore generale. Nella sua amplissima bibliografia si segnalano: Antistoria degli italiani. Da Romolo a Giovanni Paolo II (Mondadori, 1997); Un amore fascista. Benito, Edda e Galeazzo (Mondadori, 2005); Filippo Tommaso Mari­netti. Invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario (Mondado­ri, 2009); Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio (Mondadori, 2010). Su d’Annunzio e il Vittoriale: d’Annunzio. L’amante guerriero (Mondadori, 2008); La mia vita carnale. Amori e passioni di Gabriele d’Annunzio, (Mondadori, 2013); Con d’Annunzio al Vittoriale (Miner­va, 2015); Il Vittoriale degli Italiani. Guida alla visita (Silvana, 2015); Io d’Annunzio (Damiani, 2016); Disobbedisco. Cinquecento giorni di rivoluzione. Fiume 1919-1920 (Mondadori, 2019).

 

Sabato 30 novembre 2019, ore 10.30
EMILIO GENTILE
AUGUSTO TURATI, il Fascista
Letture a cura di Fausto Cabra

Il fascismo non mise subito radici nella città di Brescia. Alla fine del 1919 Alessandro Melchiori, promotore del fascio bresciano, scriveva a Umberto Pasella, segretario generale dei Fasci di com­battimento: «I Fasci si trovano in uno stato di disanimazione». E di nuovo, nell’agosto del 1920, alcuni fascisti bresciani scrivevano a Pasella: «Noi ci troviamo nell’assoluta impossibilità di poter continuare a far esistere un fascio a Brescia, che fino ad oggi non è esistito che di nome». A far decollare il movimento nel Bresciano fu il trentenne Augusto Turati, un giornalista democratico, inter­ventista e combattente, che in quello stesso anno aveva aderito al fascio. Sei anni dopo, con Mussolini al potere, Turati, nominato segretario generale del Partito nazionale fascista, fu uno dei prin­cipali realizzatori dell’esperimento totalitario, dall’abolizione dei partiti antifascisti al consolidamento del partito fascista come asse del regime e laboratorio della rivoluzione antropologica per la creazione dell’ “italiano nuovo”.

Emilio Gentile - Considerato a livello internazionale il massimo storico italiano del fascismo, è professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza. Dal 1976 al 1987 è Docente di Storia moder­na e poi contemporanea nell’Università di Camerino; dal 1987 al 2011 è professore ordinario nella Facoltà di Scienze politiche della Sapienza. È stato Visiting Professor in Australia, Stati Uniti, Fran­cia. Ha approfondito in particolare le ricerche sul fascismo come ideologia, partito, regime e politica culturale, inaugurando in cam­po internazionale un nuovo filone di studi sul totalitarismo e sulla sacralizzazione della politica. Autore di numerosi libri, ha avuto riconoscimenti nazionali e internazionali, fra i quali il premio Hans Sigrist dell’Università di Berna nel 2003 per gli studi sulle religioni della politica. Fra le opere recenti: In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri (Mondadori 2014); Il capo e la folla e “In democrazia il popolo è sempre sovrano” Falso! (Laterza 2016); Mussolini contro Lenin (Laterza 2017); Ascesa e decli­no dell’Europa nel mondo: 1898-1918 (Garzanti 2018); 25 luglio 1943 (Laterza 2018); Chi è fascista (Laterza 2019); Quando Mussolini non era il duce (Garzanti 2019).

 

Sabato 7 dicembre 2019, ore 10.30
ROBERTO CHIARINI
GIUSEPPE ZANARDELLI, il Massone

Letture a cura di Fausto Cabra e Anna Scola

Non c’è paese del Bresciano, non c’è capoluogo d’Italia che non abbia una via a lui intitolata. Ciò nonostante, Giuseppe Zanardel­li, uno dei grandi del liberalismo ottocentesco, autore nel 1882 di una coraggiosa legge elettorale e nel 1889 di un Codice penale divenuto un modello per i democratici di mezzo mondo, promotore all’alba del XX secolo della cosiddetta “svolta liberale” nonché, sul piano locale, incontrastato dominatore della vita pubblica, resta un illustre sconosciuto. Eppure Zanardelli è stato un protagonista di primissimo piano della storia italiana ed europea: in prima fila nei moti del 1848, tra i più attivi animatori della cospirazione contro gli austriaci nel “decennio di preparazione”, diviene uno dei mas­simi leader della Sinistra liberale, e poi statista che ispirava la sua azione ai principi di un liberalismo socialmente aperto ma ostile all’intervento in politica dei cattolici. Una biografia avvincente, che si svolge nell’intreccio tra educazione familiare, formazione culturale e passione politica.

Roberto Chiarini - Già professore ordinario di Storia contempora­nea presso l’Università degli Studi di Milano, fa parte dei Comitati scientifici della Fondazione Turati di Firenze, della Fondazione Luc­chini di Brescia, della Fondazione Craxi di Roma e del Comitato di redazione della rivista “Ventunesimo Secolo”. I suoi studi si sono concentrati su liberalismo, socialismo, fascismo, neofascismo e destra italiana. È presidente del Centro studi e documentazione sul periodo storico della RSI di Salò. Nel 2008 gli è stato conferito il Premio Antonio Senna al Festival internazionale della storia di Gorizia “per la riconosciuta capacità di unire l’alta qualità scientifica alla più apprezzata divulgazione”.

Le sue ultime pubblicazioni sono: Zanardelli - grande bresciano, grande italiano. La biografia (La compagnia della stampa, 2004); 25 aprile. La competizione politica sulla memoria (Marsilio, 2005); L’ultimo fascismo. Storia e memoria della Repubblica di Salò (Mar­silio, 2009) e Alle origini di una strana Repubblica. Perché la cultura politica è di sinistra e il Paese è di destra (Marsilio 2013). Nel 2017 ha curato per la casa editrice Il Torchio la pubblicazione de Il governo del leader. Craxi a Palazzo Chigi (1983-1987).

 

Teatro Sociale  Via Felice Cavallotti 20 - Brescia

BIGLIETTI:
intero € 5,00
under 25 € 3,00

ABBONAMENTI 4 INGRESSI:
intero € 15,00
under 25 € 10,00

scuole e formazione
Responsabile Franca Ferrari  ferrari@centroteatralebresciano.it - t. 030 2928616

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’ufficio Scolastico territoriale di Brescia.
La partecipazione al ciclo di incontri è valida come aggiornamento per i docenti degli istituti di ogni ordine e grado.

 

DOVE ACQUISTARE:

Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti 20 - biglietteria@centroteatralebresciano.it - t. 030 2808600

Punto vendita CTB Piazza della Loggia 6 - biglietteria@centroteatralebresciano.it - t. 030 2928609

Online: www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito


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