testo e regia Laura Sicignano
con Irene Serini e Susannah Iheme
scene e costumi Guido Fiorato
coreografia Ilenia Romano
musiche Uhuru Republic / Raffaele Rebaudengo, Filo Q
luci, suono e video Luca Serra
produzione Teatro Nazionale di Genova

Uno dei più grandi campi profughi al mondo raccontato con gli occhi del teatro.

Da sempre attenta alle contraddizioni e alle tensioni che segnano le dinamiche socioculturali del nostro tempo, nel giugno 2022 Laura Sicignano si è recata a Kakuma, immenso campo profughi situato nella regione del Kenya confinante con il Sud Sudan, in cui vivono circa 270.000 persone.

Da questa esperienza è scaturito un singolare diario di viaggio per attrice e danzatrice: un racconto poetico, che tra musica elettronica, video e danza fa del palcoscenico il luogo della documentazione e della riflessione. Le due interpreti, in continua relazione tra loro sulla scena (volutamente realizzata con materiali di recupero), rappresentano il campo e tutti noi, ma anche l’Africa e il mondo bianco.

Il punto di vista dichiarato è quello dell’autrice stessa, una donna occidentale “nata in paradiso” messa a confronto con un’umanità che per salvarsi avrebbe bisogno di un miracolo; ma anche quello degli operatori umanitari che lavorano nel campo, Paula, Jessica, Angelo, Father Lasantha, Elise, Father Will.

“Provo a raccontare Kakuma e i suoi abitanti attraverso le voci di queste persone normali che hanno lasciato il paradiso in cui sono nati per dedicare la vita agli altri, alla ricerca di un senso”, spiega Laura Sicignano. “Fishing in the desert, pescare nel deserto – il sottotitolo dello spettacolo – è un’utopia, ma è anche la direzione verso cui si sono mosse innumerevoli persone che hanno cambiato la storia. Anche nello scenario così complesso del mondo di oggi ognuno di noi può fare qualcosa, una piccola azione, per pescare nel deserto e dare un senso al proprio viaggio”.

Teatro Mina Mezzadri


Partner CTB