di Georges Feydeau
traduzione, adattamento e drammaturgia
Carmelo Rifici, Tindaro Granata
regia Carmelo Rifici
con (in o. a.) Giusto Cucchiarini, Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi, Carlotta Viscovo
scene Guido Buganza, costumi Margherita Baldoni
luci Alessandro Verazzi, musiche Zeno Gabaglio
assistente alla regia Giacomo Toccaceli
produzione LAC Lugano Arte e Cultura,
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco – Clinica Moncucco e Clinica Santa Chiara
L’esilarante vaudeville di Georges Feydeau – tra i maggiori commediografi francesi del primo Novecento, che contribuì in modo sostanziale al genere della commedia brillante – offre la possibilità a Carmelo Rifici di lavorare sul tema del linguaggio e sulle sue ambiguità. Al centro della vicenda, una moglie e suo marito: Raimonda, allarmata dal comportamento freddo e distratto di Vittorio Emanuele, sospetta che egli abbia un’amante. Il dubbio – la “pulce nell’orecchio” – le è nato dopo il ritrovamento di un paio di bretelle, simili a quelle indossate abitualmente dal consorte, presso l’Hotel Feydeau, un albergo assai equivoco nei pressi di Parigi. Per mettere alla prova la presunta infedeltà del marito, Raimonda gli tende una trappola...
In un domino di fraintendimenti e incomprensioni, tra pareti girevoli, alibi inaspettati, sosia, sudamericani gelosi e travestimenti vari, va in scena il rocambolesco tentativo da parte di tutti i personaggi di cercare di salvare le apparenze!
Un gioco linguistico raffinato, una farsa, una macchina comica perfetta portata in scena da un cast di altissimo livello guidato da Tindaro Granata, Christian La Rosa, Carlotta Viscovo e Alfonso De Vreese.