di Fëdor Dostoevskij
drammaturgia Fausto Malcovati
con Mario Sala, Fausto MalcovatiAntonio Gargiulo, Matteo Vitanza, Giuseppe Gambazza
regia Lorenzo Loris
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche realizzate dagli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
del corso di composizione (IRMus)
scene Stefano Sgarella e Lorenzo Loris
luci e video Saba Kasmaei
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Out Off

Russia, fine anni ’70 dell’Ottocento. Minacciosi segnali di protesta lampeggiano ovunque. Le riforme avviate dallo zar Alessandro II non hanno sortito l’effetto auspicato: il paese è nel caos, il terrorismo prende sempre più piede, contestazioni e rivolte sono all’ordine del giorno. In questo clima incandescente Dostoevskij scrive il suo ultimo romanzo, I fratelli Karamazov.

Perché il suo paese non ha pace? Quali sono i tarli che lo corrodono?

Uno fra tutti: la crisi della famiglia. La grande idea che guida il romanzo è, infatti, questa: la società russa è malata e sta precipitando verso la dissoluzione perché manca il tessuto connettivo primario, la famiglia. 

Ne sono un esempio i Karamazov. Un padre lascivo, debosciato, due mogli umiliate, bistrattate, tre figli abbandonati a se stessi, cresciuti senza disciplina, senza tenerezza. Da lì, dal non amore, dall’assenza, nascono i conflitti, le rivalità, le ribellioni. Nel microcosmo turbolento dei Karamazov si riflette il macrocosmo della Russia calpestata, devastata, esasperata. E nell’atmosfera dissoluta di una famiglia “casuale” (è una definizione di Dostoevskij) matura l’idea di uccidere il padre…

Su testo di Fausto Malcovati, la regia di Lorenzo Loris fa vivere in scena l’ultima parte del romanzo: il parricidio è stato compiuto, Fëdor Karamazov è stato ucciso e l’imputato principale è il figlio maggiore Dmitrij. Partendo da qui, lo spettacolo, oltre a raccontare un drammatico errore giudiziario, porta in primo piano le teorie immorali di Ivan, il “cattivo maestro”, concentrandosi sulla responsabilità e sul potere nell’uso delle parole.

Un thriller avvincente, ricco di intrighi, sospensioni e ambiguità interpretato da un cast di altissimo livello, che vede in scena lo stesso Malcovati, guidato da un carismatico Mario Sala.

Teatro Mina Mezzadri


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