di Ariel Dorfman
regia Marcela Serli
con Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori
scene Maria Spazzi
costumi Mateijka Horvat
musiche Daniele D’Angelo
aiuto regia Enza De Rose
traduzione Alessandra Serra
produzione Centro Teatrale Bresciano, La Contrada Teatro stabile di Trieste, Teatro Nazionale di Genova, Associazione Mittelfest
in collaborazione con Teatro Stabile Sloveno di Trieste - Slovensko stalno gledališče

Cosa accade quando il nemico che temi bussa alla tua porta? Elisabetta Pozzi è protagonista di questo potente testo di Dorfman insieme a Gigio Alberti e Giuseppe Sartori. Una potente allegoria teatrale sul confine, che smaschera l’assurdità della paura dell’altro e dei muri che ci dividono.

 

"In una casa modesta in mezzo alle montagne – scrive la regista Marcela Serli – una coppia in età sopravvive identificando e sotterrando soldati, vittime anonime di una guerra in corso. L’annuncio improvviso della sua conclusione è l’evento che cambia il ritmo e le abitudini dei due personaggi, in un crescendo di situazioni che sfociano nell’assurdo e persino nel ridicolo. Ma è l’arrivo di un terzo personaggio e del confine che porta con sé a cambiare tutto: da quel momento la linea di demarcazione passerà in mezzo alla casa, al letto, alla coppia. Ariel Dorfman è un autore di nascita argentina, di origine ebrea, ma con una vita vissuta altrove. Io, di origini istriane e libanesi, di nascita argentina, condivido con Dorfman l’amore verso l’ambiguità e la complessità dello sguardo che ci allontana dalla realtà che ci viene raccontata dai media, a tal punto semplificata da sentire il bisogno di allontanarcene, timorosi e tornati bambini, protetti da una visione di Stato. Con The other side faremo un viaggio verso l’archetipo, verso l’azione che determina un orizzonte, verso una tragedia comica, un ossimoro che evocherà i giochi malvagi della guerra, che parlerà del sopravvivere e dei confini, reali e metafisici. Un’allegoria del muro che separa i buoni dai cattivi, il marito dalla moglie, un figlio dai genitori, un passato dal presente, la menzogna dalla verità. Grottesco e paradossale, lo spettacolo ci accompagnerà a vivere le nostre più intime paure in un ambiente casalingo eppure enigmatico e misterioso, una casa divisa a metà, e al tempo stesso un vivere quotidiano immerso nel frastuono della guerra. I personaggi di The other side vivono in una casa in luogo di guerra, eppure questo luogo non è definito dall’autore. Ecco, chi si immergerà in questa storia saprà dare nome a questo luogo, saprà dare nome alle cose, ai fatti, agli accadimenti. Saprà interpretare e forse riconoscere l’ambiguità che The Other Side pone davanti alle spettatrici e agli spettatori."

Teatro Renato Borsoni


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