di e con Paolo Fresu tromba, flicorno e multieffetti
e con Bebo Ferra chitarra elettrica 
Christian Meyer batteria
Dino Rubino pianoforte e Fender Rhodes
Federico Malaman basso elettrico
Filippo Vignato trombone, multieffetti, synth
Marco Bardoscia contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria
regia Andrea Bernard
new media artist Marco Usuelli, Alexandre Cayuela
disegno luci Marco Alba
costumi Elena Beccaro
produzione Teatro Stabile di Bolzano

“Senza Miles la musica oggi sarebbe sicuramente diversa”, afferma Fresu in un’intervista in cui parla anche di quelle “rughe profonde che solcano il viso e le mani e i suoi occhi profondi che inchiodano lo sguardo e toccano il cuore”. Le stesse rughe immortalate da Irving Penn per la copertina di Tutu del 1986, capaci di trasmettere immediatamente il senso di bellezza totale che ha sempre accompagnato la carriera di questo incredibile musicista. Un uomo che ha saputo raccontare la storia recente, aldilà del jazz e della musica, e la cui personalità inconfondibile si esprime prepotentemente attraverso la sua tromba e la sua presenza scenica. Con questo grande concerto teatrale, Paolo Fresu rende omaggio a un artista che incarna il mito stesso. Sul palco, insieme a una band di musicisti strepitosi, rivivono momenti di vita vissuta, in dialogo costante con brani musicali originali composti da Fresu, insieme a standard che hanno segnato la storia del jazz, passando da Porgy and Bess di George Gershwin a Birth of the Cool, da Jack Johnson allo storico album della “svolta elettrica” Bitches Brew, fino ad abbracciare il mondo pop armonico di Time after Time. Un’evocazione potente dell’universo creativo e visionario di Miles Davis.

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