La signora del gioco
C'era e non c'era una donna qual fo brusata

di e con Giuseppina Turra
spazio scenico Marco Cillis
sonorizzazione Fulvio Sigurtà
video Leonardo Modonutto
disegno luci Cesare Agoni
ricerca musicale sul ‘500 Anna Compagnoni
consulenza scientifica Annalisa Voltolini
produzione Centro Teatrale Bresciano
con il sostegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di Brescia
si ringrazia il Centro Documentazione e Informazione Salute di Genere di Brescia

Brescia, metà del Cinquecento. È storia che a Nave, frazione a nord della città, vivesse Benvegnuda Pincinella, inquisita e processata due volte per stregoneria nei primi anni ‘20 del sedicesimo secolo e, infine, condannata al rogo in Piazza della Loggia.

Giuseppina Turra ha immaginato di far rivivere il mondo interiore di questa donna costruendo una drammaturgia che attinge da parte degli atti del secondo processo, quello che l’ha condannata definitivamente. Facendo poi riferimento all’analisi fulgida di Luisa Murano ne La signora del gioco, lo spettacolo rivela come Pincinella sia una figura contemporanea e profondamente umana, suggerendo una dimensione del Femminile che appare attuale e urgente.

Pincinella rivive in scena per noi, e con lei qualcosa di magico si fa strada e prende forma nello spazio profondo della dimensione teatrale. È una donna imprigionata nel suo corpo, che tenta di trasformarsi attraverso parole e suoni che sfociano in lunghi e naturali silenzi. È Pincinella nel momento in cui fa memoria di sé e di ciò che le è accaduto. Narratrice della sua storia di fronte ai suoi inquisitori, si svela davanti ai nostri occhi l’interiorità di questa donna.

Teatro Mina Mezzadri


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