di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Maria Rosa Pantè
musiche Paolo Pizzimenti
luci e immagini Massimo Violato
assistenza alla regia Laura Vanini, Daniela Falconi, Christian Pascolutti
produzione Centro Teatrale Bresciano
Beniamina del pubblico, Lucilla Giagnoni torna a Brescia con un inedito ed emozionante lavoro. Nuova tappa della sua Trilogia della generatività, lo spettacolo raccoglie le riflessioni intrecciate negli ultimi anni e, in modo evocativo, racconta dello spettacolare concerto di armonie che è la vita, energia misteriosa e incontenibile.
“Sono entrata in quella parte della vita che alcune culture orientali, in particolare quella induista, chiamano ‘L’età della foresta’: il tempo in cui ci si ritira dal mondo, si entra nella nostra selva, per essere ancor più intensamente dentro al mondo, nel silenzio e nella riscoperta dell’essenza, anche della cruda verità di ciò che conta, preparandosi così all’ultima età, quella che porta a liberarsi dal peso del mondo e delle cose.
In quest’epoca, sempre più devastata da pulsioni collettive di distruzione e morte, diventa ancora più importante ricordare che disponiamo di un tempo limitato su questa Terra, molto prezioso, a cui dare senso.
Dai margini della foresta in cui ora mi trovo, guardo indietro al mio lavoro d’artista e vedo che in fondo ha scandito ogni tappa della mia vita: tre trilogie di spettacoli, due compiute (della Spiritualità e dell’Umanità), e una da compiere (della Generatività). Lo vedo così il mondo, ora, e vedo che ho ancora due passi da fare: Sinfonia fantastica è il primo di questi ed è il mio racconto dello spettacolare concerto di armonie che è la vita, la misteriosa e insieme spudorata energia di questa terra, che ci anima e che ci supera, la cui origine nessuno scienziato è ancora riuscito a svelare. Una strabordante ricchezza e complessità, dove l’unità, la sinfonia, è incredibilmente più ricca della somma delle singole parti. Un prato dove ogni singolo filo d’erba ha la sua nota, armonica o disarmonica, ma senza quel filo d’erba non sarebbe quel prato.
L’abbiamo cantata da sempre in poesia, teatro, scienza, mistica e chi è entrato come me nell’età della foresta spero comprenda l’emozione con cui la racconto; chi, in questo momento, sta attraversando altre età, può farne tesoro rendendo più intensa la vita che vive. Poi vi aspetterò al prossimo lavoro che dalla vita mi porta inesorabilmente alla… beh, immaginate su cosa sarà!”.
Lucilla Giagnoni
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